80° anniversario della morte di Salvo d'Acquisto
Ma chi è questo giovane eroe di cui si conosce soprattutto la sua drammatica fine?
Salvo D'Acquisto nasce a Napoli il 15 ottobre 1920. A diciannove anni, nel 1939, si arruola volontario nell'Arma, diventando carabiniere il 15 gennaio del 1940. Nello stesso anno, ad ottobre, viene inviato in missione a Tripoli, rimanendo circa due anni. Nel 1942 in piena Seconda Guerra Mondiale rientra in Italia e consegue a fine anno, dopo avere frequentato un corso accelerato, la nomina di vice brigadiere. Viene inviato presso la stazione di Torrimpietra, a 30 km da Roma. In seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943 i nazisti occuparono una caserma della Guardia di Finanza proprio nel territorio di Torre di Palidoro, dove la sera del 22 settembre dello stesso anno, alcuni soldati tedeschi, provocarono lo scoppio di una bomba a mano, detonazione che uccise un militare e ne ferì gravemente due. Episodio che i nazisti interpretarono come attentato, il responsabile del reparto cercando il comandante della Stazione di Torrimpietra trovò il vicebrigadiere D'Acquisto, al quale chiese di rivelare loro chi fossero i responsabili dell'accaduto. Una tragica casualità, questa la spiegazione avanzata dal giovane militare al quale i nazisti non credettero, minacciando e accerchiando ventidue innocenti, rastrellati, caricati su di un autocarro e trasportati ai piedi della Torre di Palidoro. Quando i nazisti li obbligarono a scavare una fossa comune con le proprie mani, Salvo D'Acquisto si auto accusò, come lo definirono poi i soldati tedeschi, "impassibile di fronte alla morte", consegnandosi per l'esecuzione e salvando con il suo eroico gesto le vite degli innocenti che erano con lui. Due anni dopo, il 25 febbraio del 1945 si conferisce la medaglia d'oro al valor militare a Salvo D'Acquisto con la seguente motivazione:
"Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile d'un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell'Arma".
Salvo D'Acquisto e sepolto nella chiesa di Santa Chiara in Piazza del Gesù in Roma: